In Italia
abbiamo un problema: la classe politica è la stessa da tempo
immemore.
Non a
caso i politici nostrani sono stati definiti una “Casta”, termine
che ben si addice ad un ristretto gruppo di persone che hanno, o
ritengono di avere, il controllo del Paese. E, quasi fossero eletti
per volontà divina come dei moderni faraoni, ritengono di dover
restare al loro posto nonostante i pessimi risultati dei loro
governi, nonostante la maggioranza dei cittadini elettori non li
appoggi, o li osteggi apertamente.
Un uomo,
un comico, iniziò tanti anni fa a fare degli sketch incentrati su
argomenti quali economia, sviluppo, ecologia. Non conosco
personalmente quell'uomo, almeno non così bene da poterlo spiegare
agli altri, ma credo di capire cosa sia maturato nella sua mente
giorno dopo giorno, spettacolo dopo spettacolo.
Come lui
tanti ragazzi hanno maturato negli anni la consapevolezza che stare
fermi a lamentarsi non avrebbe portato alcun risultato. In diversi
periodi, e con vari risultati, tutte queste persone si sono informate
e indignate, e l'avvento di Internet ha permesso loro di uscire allo
scoperto, si aggregarsi fino a formare un movimento di persone libere
e indipendenti.
Il
Movimento è sbarcato in Valsesia in occasione delle elezioni
Regionali del 2010. C'era da rinnovare la Giunta ed il Consiglio del
Piemonte. Il M5S a quell'epoca era allo stadio embrionale, ma già
molte persone ne facevano parte, e molti altri ne intravedevano un
veicolo attraverso il quale arrivare ad un cambiamento sistematico
della realtà del nostro Paese. Due furono i Consiglieri Regionali
del M5S eletti in quell'occasione.
Tiziano,
Francesco, Luca, Samuele, Fabrizio, Giovanni, Alessandra, Giorgio,
Gianpiero... A loro va riconosciuto di averci creduto da subito.
Tutti ragazzi normali, senza esperienze politiche alle spalle, in
questi anni hanno cercato di diffondere le idee del Movimento 5
Stelle anche fuori dal Web, tradizionale canale di ritrovo e
discussione per i simpatizzanti.
La forza
ma anche un limite del Movimento 5 Stelle è infatti l'utilizzo
esclusivo della rete per diffondere le proprie idee. Un processo che
ai partiti “tradizionali” è sempre rimasto incomprensibile,
suscitando per questo critiche e ilarità.
Oltre il
web però ci sono le attività sul territorio. Attività quali i
banchetti, i volantinaggi, l'affissione dei manifesti elettorali,
l'organizzazione delle serate informative. La partecipazione a queste
attività differenziano, in estrema sintesi, i simpatizzanti dagli
attivisti.
Il nostro
piccolo gruppo nel tempo si è ampliato, non perchè il M5S prometta
poltrone o vantaggi, al contrario, ci siamo autotassati per fare
qualunque cosa, le riunioni, le feste, il volantinaggio, le
affissioni.
Il
risultato delle elezioni appena concluse è straordinario: 54
senatori e 109 deputati siederanno in Parlamento. Il Movimento 5
Stelle ha dimostrato che per fare politica non servono i soldi, le
banche, gli “amici”, le truffe. Ci vogliono idee. E l'impegno dei
sostenitori, che hanno fatto i banchetti nelle piazze nelle giornate
più fredde dell'anno, sono andati di sera dopo il lavoro (o nei fine
settimana) ad attaccare i manifesti e a distribuire i volantini.
Il segno
della volontà popolare sta anche in questi particolari. Nessuna
“agenzia specializzata” si è occupata delle nostre affissioni.
Se un
partito non ha una solida base di volontari forse è il caso che
qualche interrogativo se lo ponga. Perchè poi i risultati poi si
vedono.
Tutti i
vecchi partiti, Lega in testa, hanno perduto consensi. Non leggo
traccia di mea culpa da parte loro sui giornali. Ciascuno ha vinto.
Evviva (!)
Il PdL è
resuscitato grazie alle promesse di Berlusconi ( la lettera “Rimborso
IMU”, ad esempio, già definita voto di scambio).
Il PD ha
i numeri per dichiarare vittoria, ma non per governare. Per questo
assistiamo ad un poco edificante dibattito quotidiano sul perchè il
M5S dovrebbe inchinarsi a Lorsignori per garantire stabilità al
Governo.
Infine
c'è la Lega, che ovunque ha dimezzato i consensi e nonostante questo
ci sono esponenti locali che non perdono occasione per sottolineare
successi personali, quasi che la politica fosse una gara.
A livello
nazionale il Movimento 5 Stelle è il primo partito alla Camera, e il
secondo al Senato.
Non molti
ci avrebbero scommesso. Ma ora si dovrà fare i conti con delle
scelte che non calano dall'alto, ma provengono dalla base, da quel
popolo sovrano che per una volta avrà una voce anche fuori dalle
urne.
Ora
cambierà tutto. Non subito, ci vorrà qualche settimana, qualche
mese. Abbiate pazienza e seguite le vicende politiche, ma non formate
le vostre opinioni solo in base ai titoli dei giornali, approfondite!
Ci
aspettiamo un fuoco di fila quotidiano, che infatti è già iniziato,
perchè Loro vogliono poter continuare a spartirsi la torta, ma con
i nostri ragazzi lì a vigilare sarà davvero dura.
Le
elezioni sono concluse e il voto è stato dato, ma non per questo
ciascuno di noi si può chiamare fuori. I nostri eletti faranno la
loro parte, ma anche noi siamo chiamati a fare la nostra.
A chi si
domanda cosa farà adesso il Movimento 5 Stelle rispondiamo che
porteremo avanti i punti del nostro programma, qui di seguito
riassunti (non per forza in ordine di priorità).
- Reddito di cittadinanza
- Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa
- Legge anticorruzione
- Informatizzazione e semplificazione dello Stato
- Abolizione dei contributi pubblici ai partiti
- Istituzione di un “politometro” per verificare arricchimenti illeciti dei politici negli ultimi 20 anni
- Referendum propositivo e senza quorum
- Referendum sulla permanenza nell’euro
- Obbligo di discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese
- Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti
- Elezione diretta dei parlamentari alla Camera e al Senato
- Massimo di due mandati elettivi
- Legge sul conflitto di interessi
- Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica
- Abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali
- Accesso gratuito alla Rete per cittadinanza
- Abolizione dell’IMU sulla prima casa
- Non pignorabilità della prima casa
- Eliminazione delle province
- Abolizione di Equitalia
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