lunedì 4 marzo 2013

A piccoli passi … un Grande Risultato

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In Italia abbiamo un problema: la classe politica è la stessa da tempo immemore.
Non a caso i politici nostrani sono stati definiti una “Casta”, termine che ben si addice ad un ristretto gruppo di persone che hanno, o ritengono di avere, il controllo del Paese. E, quasi fossero eletti per volontà divina come dei moderni faraoni, ritengono di dover restare al loro posto nonostante i pessimi risultati dei loro governi, nonostante la maggioranza dei cittadini elettori non li appoggi, o li osteggi apertamente.

Un uomo, un comico, iniziò tanti anni fa a fare degli sketch incentrati su argomenti quali economia, sviluppo, ecologia. Non conosco personalmente quell'uomo, almeno non così bene da poterlo spiegare agli altri, ma credo di capire cosa sia maturato nella sua mente giorno dopo giorno, spettacolo dopo spettacolo.
Come lui tanti ragazzi hanno maturato negli anni la consapevolezza che stare fermi a lamentarsi non avrebbe portato alcun risultato. In diversi periodi, e con vari risultati, tutte queste persone si sono informate e indignate, e l'avvento di Internet ha permesso loro di uscire allo scoperto, si aggregarsi fino a formare un movimento di persone libere e indipendenti.
Il Movimento è sbarcato in Valsesia in occasione delle elezioni Regionali del 2010. C'era da rinnovare la Giunta ed il Consiglio del Piemonte. Il M5S a quell'epoca era allo stadio embrionale, ma già molte persone ne facevano parte, e molti altri ne intravedevano un veicolo attraverso il quale arrivare ad un cambiamento sistematico della realtà del nostro Paese. Due furono i Consiglieri Regionali del M5S eletti in quell'occasione.
Tiziano, Francesco, Luca, Samuele, Fabrizio, Giovanni, Alessandra, Giorgio, Gianpiero... A loro va riconosciuto di averci creduto da subito. Tutti ragazzi normali, senza esperienze politiche alle spalle, in questi anni hanno cercato di diffondere le idee del Movimento 5 Stelle anche fuori dal Web, tradizionale canale di ritrovo e discussione per i simpatizzanti.
La forza ma anche un limite del Movimento 5 Stelle è infatti l'utilizzo esclusivo della rete per diffondere le proprie idee. Un processo che ai partiti “tradizionali” è sempre rimasto incomprensibile, suscitando per questo critiche e ilarità.
Oltre il web però ci sono le attività sul territorio. Attività quali i banchetti, i volantinaggi, l'affissione dei manifesti elettorali, l'organizzazione delle serate informative. La partecipazione a queste attività differenziano, in estrema sintesi, i simpatizzanti dagli attivisti.
Il nostro piccolo gruppo nel tempo si è ampliato, non perchè il M5S prometta poltrone o vantaggi, al contrario, ci siamo autotassati per fare qualunque cosa, le riunioni, le feste, il volantinaggio, le affissioni.
Il risultato delle elezioni appena concluse è straordinario: 54 senatori e 109 deputati siederanno in Parlamento. Il Movimento 5 Stelle ha dimostrato che per fare politica non servono i soldi, le banche, gli “amici”, le truffe. Ci vogliono idee. E l'impegno dei sostenitori, che hanno fatto i banchetti nelle piazze nelle giornate più fredde dell'anno, sono andati di sera dopo il lavoro (o nei fine settimana) ad attaccare i manifesti e a distribuire i volantini.
Il segno della volontà popolare sta anche in questi particolari. Nessuna “agenzia specializzata” si è occupata delle nostre affissioni.
Se un partito non ha una solida base di volontari forse è il caso che qualche interrogativo se lo ponga. Perchè poi i risultati poi si vedono.
Tutti i vecchi partiti, Lega in testa, hanno perduto consensi. Non leggo traccia di mea culpa da parte loro sui giornali. Ciascuno ha vinto. Evviva (!)
Il PdL è resuscitato grazie alle promesse di Berlusconi ( la lettera “Rimborso IMU”, ad esempio, già definita voto di scambio).
Il PD ha i numeri per dichiarare vittoria, ma non per governare. Per questo assistiamo ad un poco edificante dibattito quotidiano sul perchè il M5S dovrebbe inchinarsi a Lorsignori per garantire stabilità al Governo.

Infine c'è la Lega, che ovunque ha dimezzato i consensi e nonostante questo ci sono esponenti locali che non perdono occasione per sottolineare successi personali, quasi che la politica fosse una gara.

A livello nazionale il Movimento 5 Stelle è il primo partito alla Camera, e il secondo al Senato.
Non molti ci avrebbero scommesso. Ma ora si dovrà fare i conti con delle scelte che non calano dall'alto, ma provengono dalla base, da quel popolo sovrano che per una volta avrà una voce anche fuori dalle urne.
Ora cambierà tutto. Non subito, ci vorrà qualche settimana, qualche mese. Abbiate pazienza e seguite le vicende politiche, ma non formate le vostre opinioni solo in base ai titoli dei giornali, approfondite!
Ci aspettiamo un fuoco di fila quotidiano, che infatti è già iniziato, perchè Loro vogliono poter continuare a spartirsi la torta, ma con i nostri ragazzi lì a vigilare sarà davvero dura.
Le elezioni sono concluse e il voto è stato dato, ma non per questo ciascuno di noi si può chiamare fuori. I nostri eletti faranno la loro parte, ma anche noi siamo chiamati a fare la nostra.

A chi si domanda cosa farà adesso il Movimento 5 Stelle rispondiamo che porteremo avanti i punti del nostro programma, qui di seguito riassunti (non per forza in ordine di priorità).

    1. Reddito di cittadinanza
    2. Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa
    3. Legge anticorruzione
    4. Informatizzazione e semplificazione dello Stato
    5. Abolizione dei contributi pubblici ai partiti
    6. Istituzione di un “politometro” per verificare arricchimenti illeciti dei politici negli ultimi 20 anni
    7. Referendum propositivo e senza quorum
    8. Referendum sulla permanenza nell’euro
    9. Obbligo di discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese
    10. Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti
    11. Elezione diretta dei parlamentari alla Camera e al Senato
    12. Massimo di due mandati elettivi
    13. Legge sul conflitto di interessi
    14. Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica
    15. Abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali
    16. Accesso gratuito alla Rete per cittadinanza
    17. Abolizione dell’IMU sulla prima casa
    18. Non pignorabilità della prima casa
    19. Eliminazione delle province
    20. Abolizione di Equitalia

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