lunedì 26 dicembre 2011

Il ritorno dell' ICI allo Stato?



Diciamocelo chiaramente: girano sempre un po’ le scatole quando si parla di tasse. Se poi ne vengono aggiunte di nuove alle migliaia già presenti e, nonostante tutto, non si ha riscontro in servizi, le scatole girano ancora più velocemente.
L’abolizione dell’ICI, tanto propagandata in campagna elettorale e poi finalmente arrivata nella nostra vita è stata vista come un segno che il governo Berlusconi-Lega manteneva le sue promesse e sollevava i cittadini dall’ennesimo balzello. Salutata felicemente dalla maggior parte degli italiani, se n’è andata senza rimpianti, a parte quei pochi che avevano ipotizzato un futuro più povero per gli enti locali. Proprio quegli enti che dovrebbero avere nella Lega Nord il partito di riferimento. All’urlo di Roma-ladrona li abbiamo visti scendere a sud della linea gotica conviti che avrebbero riportato al nord quella ricchezza che per anni, sostenevano, è stata ingiustamente rubata. Ed uno dei primi atti è stato proprio quello di togliere una tassa. Bene, evviva, bravi!
Sarà stato per poca abitudine ai palazzi romani, sarà stato per ignoranza o pigrizia nel leggere le leggi che poi votano, Calderoli docet, ma sono andati a levare l’unica che effettivamente rimaneva lì dove avveniva il prelievo: nei comuni. Nessuno ha ritenuto, diavoli di romani, di andare a spiegare che ICI, in italiano è acronimo di Imposta Comunale sugli Immobili. O forse qualcuno ci ha anche provato, ma loro, di fronte alla parola “acronimo” si saranno spaventati e insospettiti dalle leggende greche, nel dubbio, l’avranno abbattuto. Del resto è la politica che seguono con gli stranieri; una pubblicità un po’ di tempo fa recitava: se lo conosci, lo eviti. Loro l’hanno trasformata in: se non lo conosci, sopprimilo. A prescindere. (Oddio, altro termine al di fuori dei loro 500 usati abitualmente).
Com’è, come non è, fatto sta che la tassa è sparita e con essa buona parte degli introiti dei comuni, soprattutto i più piccoli. Un po’ di revisione delle spese ed una morigeratezza nel far passare di mano il denaro altrui, dei cittadini, ci voleva. Ma quando si è visto che nonostante il taglio di tutte le spese inutili, ancora i soldi non bastavano, si è iniziato a tagliare anche sui servizi. E quello che prima davamo per scontato, adesso non lo è più.
A costo di risultare scurrile, ma quando una persona va in bagno si aspetta di trovare la carta igienica, abitudine o conformismo, ma tant’è. Invece è capitato che la maestra della materna ci chiedesse, un po’ rossa in viso, se per favore potevamo portare un rotolo di carta igienica a testa, altrimenti non sapevano cosa dare ai bambini per pulirsi. E se già che c’eravamo, avessimo voluto provvedere anche ai fazzoletti di carta, i biscotti o la caramella per metà mattina, pennarelli, matite colorate, una risma di carta per le fotocopie. No, la fotocopiatrice non è necessaria, magari però per il toner facciamo una colletta prima di Natale. Questo solo per le scuole e solo perchè ci ho due figlie dentro. Non conosco tutte le altre magagne perché, a Dio piacendo, non vi ci sono ancora scontrato. Anche se già gira voce che alcuni comuni della Valsesia, per farsi belli esteticamente, loro o chi li amministra in previsione delle prossime elezioni, hanno contratto mutui di quarant’anni. Mutui talmente lunghi che io, con il mio lavoro e quindi con le mie tasse, non finirò di pagare. Li chiuderanno, salvo rinegozziazioni, i nostri figli. Cioè questi signori hanno fatto debiti che non pagheranno loro, ma i loro figli, che nulla hanno potuto nella scelta, se non quella di trovarsi sul gobbo tale onere. Mi si dirà: come a noi è capitato quando abbiamo iniziato a lavorare, che ci siamo trovati a pagare debiti fatti dai vari Forlani, Craxi, Andreotti. Sì, esatto, proprio come noi siamo stati vittime di Roma-ladrona, un domani i nostri figli saranno vittime dello stesso carnefice che indossa, anziché un abito talare scudocrociato, una camicia verde.
Diremo padania-ladrona o ci daremo una svegliata in tempo? Magari già questa primavera?
Nel frattempo spero che l’IMU ci ridia un po’ di quello che abbiamo perso.

Ambrogio Ercoli
MoVimento 5 Stelle Valsesia


lunedì 19 dicembre 2011

La battaglia dei ricci di castagna


Sfogliando il giornale alla difficile ricerca di notizie positive,leggo che a Borgosesia ritorna “finalmente” la battaglia dei mandarini.
Devo dire che per i primi 6-7 secondi, ho avuto il tempo per un pensiero lampo del tipo “ah, finalmente un ritorno al passato”.
Nemmeno uno sbatter di ciglia e mi vengono in mente tanti altri pensieri, in maniera del tutto casuale e con un crescendo di tristezza e sfiducia.
Mi viene in mente, per esempio, che le associazioni CARITAS denunciano un numero di richieste di aiuto sempre maggiore.
Già, perchè se qualcuno ancora non se ne fosse accorto, c'è un male oscuro a livello mondiale dal 2008 che si chiama crisi.
In realtà questa crisi è vista così grave perchè colpisce tutti i settori, ma c'è una crisi, quella alimentare, che va avanti nella sua incubazione già da parecchio.
E' semplicissimo ormai documentarsi grazie alla rete e a dei libri sulla deriva alimentere che sta colpendo L'INTERO PIANETA.
Tenendo conto che sempre più famiglie non hanno i soldi per una corretta alimentazione, soprattutto anziani pensionati, che in Italia la produzione di beni di prima necessità subisce un mercato drogato di sovraprezzi dove il produttore guadagna 10, il consumatore spende 400 e in mezzo chi se la fa grassa sono sempre le solite “allegre compagnie” super tutelate da stato e ahimè, partiti.
Tenendo presente che sempre più spesso c'è una vergognosa importazione di questi beni della quale noi NON abbiamo assolutamente bisogno, voluta e alimentata delle stesse “allegre compagnie” già citate ma che nuoce sia al produttore che al consumatore con il conseguente degrado del territorio e aumento della disoccupazione.
Quello dei mandarini è solo l'esempio “d'ufficio”, la situazione è la stessa qualunque bene primario si scelga.
La domanda è semplicissima
MA COME SI FA A TIRARSI COSE DA MANGIARE?
Mi viene da proporre un'ironica “battaglia dei ricci delle castagne”, divertentissima e a chilometri zero, ci si fa male comunque e si sporca meno!
Che il popolo abbia BISOGNO di svago, non c'è dubbio, e su questo vorrei comunque appoggiare moralmente TUTTE quelle associazioni (no profit e pro loco) che organizzano per il bene comune manifestazioni, feste e sagre di ogni tipo.
Ma tengo a ribadire che siamo già fuori tempo utile per un cambio di usi e costumi che deve per forza di cose mirare ad un uso consapevole dei beni di prima necessità.
Purtroppo in questa occasione, non posso far altro che pensare che le amministrazioni organizzando e appoggiando questa iniziativa non hanno ben capito la gravità della situazione.

Carru Francesco
MoVimento 5 Stelle Valsesia

sabato 17 dicembre 2011

Sceneggiata " Padana"!! Quando governano gli altri


Avvilente. Questo lo spettacolo offerto dai telegiornali nazionali di ieri. Ho dovuto spegnere la televisione e rifugiarmi in un report sui cambiamenti climatici sudamericani per non vomitare. Probabilmente sono un po' snob io, e con una scarsa propensione a sopportare queste sceneggiate. Probabilmente ho ricevuto un'educazione troppo rigida, ma se mio figlio venisse a dirmi che è stato sbattuto fuori dall'aula dall'insegnate perché si comportava in maniera maleducata e disturbava la lezione, si beccherebbe un castigo talmente esemplare che si sentirebbe in dovere di citarlo anche nell'eventuale cerimonia di insediamento alla Casa Bianca.
Probabilmente sto diventando vecchio, o troppo vecchio, per sopportare di buon grado comportamenti infantili, di gente che si aggrappa al tavolino e scuote la testa come un bambino di quattro anni che non vuole accettare un castigo.
Probabilmente è tutto questo assieme e qualcos'altro che in questo momento non mi viene in mente, ma vedere due deputati aggrappati ai loro scranni mentre i commessi della Camera cercano di farli uscire mi ha fatto venire il voltastomaco. E sì che non sono particolarmente delicato. Però pensare che quei due individui si prendono più di diecimila euro al mese per fare casino, per non prendere una decisione, per dichiarare ai microfoni di Raitre, bofonchiando: “Io faccio quello che mi dice Bossi”, mi turba profondamente. Adesso torneremo a votare, per le amministrative e forse anche per le politiche e questi personaggi saranno di nuovo lì a insegnarci cosa dobbiamo pensare, dire, fare. Loro hanno la Ricetta, con la R maiuscola. Una cosa segreta e delicata, a quanto pare, visto che in tre anni di governo si sono guardati bene dall'usarla. L'hanno tenuta in un reliquiario, spolverandola all'occorrenza quando dovevano fare digerire al popolo padano il loro sostegno alle leggi ad-personam, ma non l'hanno mai usata veramente. Invece adesso sono sicuro che saranno prodighi di insegnamenti, soluzioni, idee e progetti, tutti contro Roma ladrona che li sta mantenendo nelle loro cialtronerie. Verranno a dirci che dobbiamo votarli per salvare il nord, quando sono anche loro che hanno ridotto il nord ed il resto del paese in questo stato. Quando è iniziata la crisi economica erano impegnatissimi a proteggere il Gran Capo dai tremila processi che lo vedevano imputato, quando la crisi ha raggiunto il culmine si stavano ancora facendo seghe mentali su chi colpire con le tasse per garantirsi i voti delle elezioni successive ed alla fine, quando hanno dovuto cedere, perché il Gran Capo ha perso il 20% in borsa in un solo giorno, e solo per questo, allora si sono messi ad urlare che si doveva andare alle urne, che il governo Monti non era stato eletto dal popolo e che così veniva violata la sovranità popolare. Che strani discorsi da parte di chi la sovranità popolare se l'è inculata con la legge elettorale di Calderoli. Invece di ringraziare Monti che sta cercando di rimediare a quello che loro avrebbero potuto evitare se fossero stati più accorti, lo insultano perché è un uomo delle banche. Cosa dovremmo dire noi a loro che hanno sostenuto il governo del Bunga-Bunga?
Ma nonostante tutto, nonostante la loro ipocrisia e assenza di memoria, sono ancora lì ad incassare i soldi dello stato, i nostri soldi. Ve li immaginate questi nel mondo reale, nel mondo dove c'è un datore di lavoro che ti paga per quello che fai? O come liberi professionisti che se sbagliano qualcosa, prima ancora che il cliente esca dall'ufficio, hanno già in mano una richiesta di risarcimento firmata da un avvocato?
Questi sarebbero tutti per strada con una scopa in mano, ammesso che sappiano usarla; invece salgono sul pulpito-palco e ci insegnano come vivere. Una volta uno di questi mi ha detto: “un giorno ci troviamo e ti spiego un paio di cose”. All'epoca ho declinato l'invito dicendo che forse sarebbe stato più opportuno il contrario. Oggi mi pento di quella scelta: effettivamente mi piacerebbe capire cosa passa per una testa sì fatta. Schizofrenia dicono i testi di psicologia, leccaculaggine dice il buon senso.
In ogni caso, per oggi mi dedico al sudamerica, che mi dà più sollievo.

Ambrogio Ercoli
MoVimento 5 Stelle Valsesia

venerdì 16 dicembre 2011

Rinunciare al vitalizio? Il MoVimento 5 Stelle lo ha già fatto


E' da un po' di giorni ormai che leggiamo sui giornali e su Facebook, che sentiamo in radio e in tv, che l'Onorevole Gianluca Buonanno ha rinunciato, o perlomeno così dice, al suo “ futuro vitalizio” per la carica che ricopre in Parlamento.
Vorremmo sottolineare che l'On. Buonanno votò contro, qualche mese fa, all'abolizione di questo iniquo privilegio che la classe politica si è concessa a nostre spese. Partendo da questo presupposto il gesto appare, a nostro avviso, demagogico e propagandistico.
Vorremmo ricordare che i Consiglieri Regionali Davide Bono e Fabrizio Biolè del MoVimento 5 Stelle hanno già rinunciato a tale privilegio e che, circa un anno fa, hanno presentato una proposta di legge, naturalmente bocciata (anzi nemmeno discussa in Consiglio), per abolire il vitalizio e abbassare gli stipendi dei Consiglieri Regionali.

Ma quanto guadagna un Consigliere Regionale in Piemonte?

Indennità di funzione € 8.500 al mese lordi
Rimborsi forfettari € 2.500 al mese netti
Gettone di presenza € 122 al giorno netti
Rimborsi auto € 0,48 al km
Indennità fine mandato € 60.000
Pensione dopo 5 anni di “lavoro” € 2.550 al mese
Per un totale che va da € 8.000 a € 13.000 netti al mese.

La proposta di legge prevedeva di riportare le indennità alla prima determinazione del 1972, cioè al 55% dello stipendio di un Parlamentare italiano (circa € 6600 lordi al mese), ridurre l'indennità di funzione degli assessori e del Presidente della Giunta, sopprimere i gettoni di presenza (in quanto non esiste una professione in cui si percepisca, oltre allo stipendio, un gettone di presenza), di ridurre i rimborsi spese km per la auto da € 0,46 a € 0,30 al km (equivalente di un'auto di media cilindrata secondo le tabelle ACI) e di abolire il vitalizio che oggi si acquisisce dopo soli 5 anni di mandato.
Se questa proposta diventasse Legge, un Consigliere Regionale guadagnerebbe da € 3.000 a € 6.600 netti al mese, con un risparmio per la Regione di circa € 6.000.000 all'anno per la Giunta e gli Assessori, e circa € 7.600.000 annui per i vitalizi pagati agli ex-consiglieri.
I consiglieri del MoVimento 5 Stelle si sono autoridotti lo stipendio a € 2.500 netti al mese e il resto, non potendovi rinunciare, viene devoluto nel fondo progetti destinato ai cittadini.
Siamo ad oggi l'unico gruppo consiliare ad aver rinunciato ai “rimborsi spese” elettorali (circa € 128.000 all'anno) perchè li consideriamo una truffa nei confronti della volontà popolare (in quanto il referendum del 1993, aveva visto il 90,3% dei cittadini votare a favore dell'eliminazione dei finanziamenti ai partiti).
Il M5S ha presentato una petizione popolare, che vede come primo firmatario Fabio Martina di Asti, firmata da circa 22000 cittadini Piemontesi, per far approvare la proposta di legge.
Vedremo come andrà a finire.
Il nostro motto è, loro non molleranno ( e gli conviene?) noi neppure.

MoVimento 5 Stelle Valsesia

sabato 10 dicembre 2011

Liberiamo la Valsusa per liberare l'Italia


Diciasette miliardi di euro per un'opera assurda.Trenta miliardi di euro la manovra " taglia pensioni e più tasse" del Premier Monti.
Già questo basterebbe a chiarire il perchè della resistenza No Tav. 
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