domenica 29 aprile 2012

Trasformismo e mancate responsabilità


Il Paese si sta scoprendo antipolitico, o meglio, anti-politici.
I partiti che hanno governato come private società di capitali (nostri) il bene pubblico si trovano nella condizione di minima popolarità da molti anni a questa parte.
Il più vecchio dei partiti oggi ancora attivo, la Lega Nord, ha subito un clamoroso calo di consensi (stando ai sondaggi) in seguito alle recenti vicissitudini di alcuni suoi esponenti.
Gli altri, che da anni sono abituati a gestire situazioni simili, non si scompongono più di tanto, ma tutti sono concordi nel riprendere e fare proprio il sentimento popolare che pretende un cambiamento.
Si assiste quindi ad un pietoso spettacolo in cui tristi emuli di Arturo Brachetti si cambiano d'abito alla velocità della luce per cercare di rifarsi un immagine presentabile agli occhi dei cittadini, dando per certo che questi ultimi si lascino confondere da un turbinio di luci e pailettes.
Dimenticano che al giorno d'oggi milioni di persone hanno accesso alle informazioni in modo impensabile fino a pochi anni fa e, alla luce di quanto si va scoprendo giorno dopo giorno circa l'operato dei partiti, si sono fatti più attenti.
Non credo che il trasformismo (di facciata) promesso da personaggi come Alfano o Casini possa trovare un grande seguito tra i cittadini informati.
Certo loro fanno leva sulla fetta di popolazione che non si interessa di quello che li circonda, votando quindi il partito più rassicurante o quello che si è sempre votato. Avranno quindi il loro bel seguito, ma occorre valutare un dato: quanti voti hanno perso? Quanto ancora potranno durare?
Alfano e il PdL hanno promesso che dopo le elezioni comunali ci sarà la più grande novità politica dal '94 ad oggi. L'effetto speciale che sostituisce programmi e contenuti, il saltimbanco al posto della persona seria.
Sono il partito con il maggior numero di indagati e condannati. La grande novità sarebbe un po' di pulizia nelle liste.
Siamo in perfetto stile “nani e ballerine” introdotto e portato avanti per anni dal partito che più di ogni altro è responsabile della situazione in cui versa il Paese oggi.
Casini, il cui partito ospita anch'esso un numero non indifferente di indagati, vuole fare il partito della nazione, una (brutta, c'è da starne certi) copia della Democrazia Cristiana.
Bersani non fa neanche lo sforzo: loro sono la sinistra e pretendono la fede nonostante tutto (ossia nonostante loro).
Non riescono o non vogliono capire che quello che gli italiani vogliono, e che l'Italia ha bisogno, è che tutti questi personaggi (non solo la prima fila ma anche le retrovie, che hanno banchettato per anni sulle spalle dei cittadini) se ne devono andare, devono essere sostituiti da giovani con la mente proiettata verso il futuro e non annegata in un passato defunto.
Il Mondo sta cambiando e lo fa più rapidamente di quanto questi ottuagenari possano comprendere.
La Società pretende chiarezza e informazione, non è più disposta ad accettare le cose “perchè è così”. Si informa e contesta laddove necessario. Senza ideologie preconcette. In base ai fatti.
Grazie alla Rete le informazioni corrono veloci e anche se non tutto corrisponde al vero è facile farsi un'opinione abbastanza veritiera della realtà. A patto di non dare retta agli house organ, ossia i giornali dei partiti o finanziati con soldi pubblici, cosa che li può rendere piuttosto “mansueti” verso il Potere.
Fenomeni come il Popolo Viola, il movimento femminile “Se non ora, quando?”, il Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo, il movimento No Tav ecc... per stare in Italia; gli Indignados, il movimento Occupy Wall Street ecc... all'estero, sono tutte voci che urlano all'unisono la necessità di rivedere il piano di sviluppo della Società, il modo stesso di intendere Vita e Progresso.
Noi cittadini possiamo fare la nostra parte, non è vero che non contiamo nulla. Da soli possiamo fare poco, ma se siamo organizzati e competenti possiamo davvero fare molto.
Non è detto che tutto all'interno dei partiti sia da buttare, anche se non ci si spiega come abbiano potuto operare indisturbati personaggi come Lusi o Belsito, per stare alle cronache recenti.
La responsabilità dei militanti è evidente. Non si può credere alla leggenda del “non sapevo, non immaginavo, non me lo sarei mai aspettato ecc...”. Un partito è, o dovrebbe essere, una libera associazione di persone accomunate da un ideale che operano per il benessere di un territorio o un Paese. Non è, o non dovrebbe essere, una spa in cui un gruppo di potere comanda e gestisce tutto all'insaputa di tutti.
E questo vale tanto a destra quanto a sinistra.
E invece anziché fare un mea culpa e lasciare le redini del comando le stringono più forte usandole come frusta contro chi alza la voce contro di loro. Promettono promettono promettono... Basta con i rimborsi elettorali, un nuovo simbolo, ecc...
Saranno diposti gli italiani a farsi fregare ancora? Non credo.
Spero di no.
Sarebbe imbarazzante.

Tiziano Ronchi